Ancora una volta Harry, Duca di Sussex, torna a parlare della sua battaglia personale contro la depressione svelando nuovi dettagli.
Il Principe Harry torna a parlare del periodo più buio della sua vita, quello successivo alla morte di sua madre, Lady Diana, e della depressione che lo ha colpito dall’età di 12 anni. Il Duca di Sussex lo fa in occasione della miniserie prodotta da Netflix e intitolata Heart of Invictus che racconta delle Olimpiadi per i veterani di guerra, ideata proprio da lui nel 2014.
Harry, i dettagli sulla depressione
“La fatica più grande per me sono state le persone. Nessuno intorno a me poteva davvero aiutarmi”, ha raccontato Harry. “Non avevo una struttura di supporto o un gruppo di esperti che mi aiutasse a capire cosa avessi”.
Molto della vita del Principe è cambiato al ritorno dalla sua missione in Afghanistan, tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013, quando le cose sono peggiorate. La guerra, però, fu solo l’ultima goccia di un qualcosa che era dentro di lui da tempo: “Quello che stava emergendo era del 1997, quando avevo 12 anni. Perdere mia madre in così giovane età, il trauma che ho avuto, non ne sono mai stato veramente consapevole, non ne ho mai parlato, l’ho represso, non ne ho mai parlato come avrebbe fatto la maggior parte dei bambini”.
“Ma poi, quando il trauma è iniziato a riemergere, mi chiedevo: ‘Che succede? Ora sento tutto, non sono più insensibile come prima’. Il mio problema era che nessuno intorno a me riusciva ad aiutarmi. Purtroppo, come me, la prima volta che consideri veramente la terapia è quando sei sdraiato sul pavimento in posizione fetale, desiderando di aver affrontato prima il problema. Ed è quello che voglio davvero cambiare”.
Di seguito anche un post Instagram che riguarda proprio gli Invictus Games: